Pinuccia Celso ricorda il padre
Mario Celso è stato l’uomo più importante della mia vita perché era il mio papà!
Il mio primo ricordo dei suoi insegnamenti risale a quando avevo circa 4 anni e seduta sullo scalino che divideva il soggiorno dalla cucina cercavo di capire perché la monetina che mio padre lasciava cadere dall’altezza di circa 50 cm sui miei piedi, servisse a misurare i riflessi.
Mi piaceva tanto quel gioco ed ero così fiera quando concludeva che i miei riflessi erano buoni.
Papà ha sempre dato una risposta ai miei tanti perché e quando, per esempio, ancora ragazzina, il mal di denti mi attanagliava ed ero terrorizzata dal dentista, lui mi insegnava che con l’autosuggestione potevo controllare le mie paure (oggi lo chiamano training autogeno).
I problemi di matematica a me tanto indigesti erano per lui un divertimento e cercava di spiegarmeli con esempi pratici. Mi chiedeva anche quanto pesassero gli oggetti che conoscevo e non mi lasciava riposare se non aveva l’impressione che avevo capito. Non nascondo che a volte ero stanchissima e mi pentivo di aver chiesto il suo aiuto.
Mi ha sempre permesso di partecipare, con mia grande soddisfazione, ai tanti problemi del lavoro ma anche ai viaggi, rigorosamente in visita ai clienti. Soprattutto quelli legati al mondo del cinema. Ero spesso presente alle tante discussioni tecniche e sociologiche, che regolarmente lo impegnavano con i suoi amici.
Il lavoro fatto bene, l’originalità delle soluzioni per risolvere i problemi dei clienti, il rispetto per l’energia, che tanto ha facilitato e facilita il lavoro dell’essere umano, erano spesso ricordati nei suoi discorsi.
Sono sempre stata affascinata dal suo modo di interpretare gli eventi della vita, dalla sua curiosità, dal suo rispetto di sé e della parola data.
Ha voluto bene a tutti noi e fortunatamente è stato anche molto severo. Gliene sarò grata per tutta la vita.
Voglio anche, in questa occasione, ricordare il principale collaboratore di mio padre nella gestione dell’IREM, anche lui Sant’Antoninese, il Signor Flavio Guassora. Purtroppo il destino ci ha privati della sua rassicurante compagnia e della sua meritata pensione. Con Flavio e Graziella ho intrapreso i miei più indimenticabili viaggi alla scoperta di paesi lontani.
Grazie a tutti.