Mario Celso

mariocelso

Profumo di amicizia (a Mario Celso)

Eri come una vigna
come una terra grassa
mai stanche di dare

Era stanca la tua estate
e sei tornato nell’ombra
ma terra e vigna
son rimaste nel sole
e maturano i frutti
e rivive il tuo nome

Nostalgia e ricordo
ci riportan gesti e parole
e la nebbia notturna
è fumo vagante
e acre profumo
della tua sigaretta
mescolati al tuo dire
che arricchiva le ore

Tengo sempre in tasca
qualche preziosa moneta
del tuo sapere
che mi hai regalato

Parlavi e fumavi
e nella piccola brace
ancora ti vedo
come faro acceso
-Luminoso puntino –
appeso alle stelle
a far chiaro e dolce
il ricordo di te

1997

Via Mario Celso
– a Mario –

Si è spenta
Anche la luna
Ma alla Mura
una turbina
fa chiara la notte
e il suo ronzio
-eco della tua voce-
mi porta il ricordo.

In quel tempo il mattino
non sempre era sereno
e non sempre era piena
la cesta del pane.
Ma era colma la mente
Di sogni e progetti.

Dalla sorgente
del tuo ingegno
è sgorgata l’opera tua
che molto ha camminato
e ancora cammina
per l’impegno
di chi hai amato.

Fuso nelle tue invenzioni
e senza cercare la gloria
l’Oscar ti ha onorato.
Ma fedele a te stesso
sulla scala dei grandi
non hai voluto salire
per restare con noi
a seminar conoscenza.

Ora per sempre il tuo nome
alla targa è legato.
Ma se di li passeremo
ci verrà da pensare
che scenderai
sulla strada
per fare ancora
-un tocchetto con noi-

Sulla strada
Qualche goccia di pianto.
Sul tuo nome uno scroscio di applausi.

S. Antonino, 2 settembre 2005

 

 

<- back